Indirizzo

Parco Giardino Sigurtà – Via Cavour 1 – 37067 Valeggio sul Mincio (Verona) Italia
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LA STORIA DEL PARCO

Il brolo cinto de mura

L’antica storia del Parco Giardino Sigurtà risale al 14 maggio del 1407, quando, durante la dominazione veneziana di Valeggio sul Mincio, il patrizio Gerolamo Nicolò Contarini acquistò l’intera proprietà che al tempo aveva una funzione puramente agricola.
Si trattava infatti di una fattoria o meglio, di un “brolo cinto de mura”. Nell’ambito del brolo esisteva però anche un altro spazio: un piccolo e geometrico giardino, adiacente alla casa principale, dedicato all’ozio dei nobili.
È da qui che risalgono le antiche origini del Parco Giardino Sigurtà.

La lenta trasformazione della proprietà agricola

Dopo 29 anni di possesso, i figli del nobile Gerolamo Nicolò Contarini nel 1436 vendettero la tenuta alla famiglia Guarienti che ne rimase proprietaria per ben 190 anni, fino al 1626. Durante questo periodo si mantenne la struttura agricola della proprietà: l’area restò così suddivisa in appezzamenti destinati alla coltivazione di foraggi, al frutteto, all’orto e al bosco, dove veniva reperita non solo la legna destinata alla cucina e al riscaldamento, ma era anche zona di caccia per i Guarienti.

Il diritto d’irrigazione dal fiume Mincio

Nel 1626 l’intera proprietà di Valeggio sul Mincio passò alla stirps Maffea che ne restò in possesso per ben 210 anni (dal 1626 al 1836). Questo accadde perchè le due figlie di Federico Guarienti, Isabella e Claudia, nel 1626 sposarono rispettivamente i due fratelli Maffei, Giovan Battista e Tullio, portando in dote tutti i beni mobili ed immobili di Valeggio sul Mincio. I Maffei apportarono grandi e significativi cambiamenti alla proprietà: il primo fu grazie al Conte Canonico Antonio che nel 1693 fece costruire al posto dell’antica “Domus Magna” una nobile e maestosa dimora, affidando il progetto ad uno dei più famosi e prestigiosi architetti del tempo Vincenzo Pellesina (1637-1700).

Il giardino all’inglese di Ippolito Pindemonte

L’opera fu realizzata grazie al Marchese Antonio Maffei (1759-1836), un uomo che le cronache del tempo descrivevano come un illuminato amante dell’arte, del bello e dei giardini, che decise di trasformare i 22 ettari della proprietà in un giardino romantico all’inglese: genere caratterizzato dall’accostamento di elementi naturali e artificiali, dove la natura non è mai incolta, anche se a volte, apparentemente, assume un carattere selvaggio.
La scelta dello stile fu influenzata dal poeta Ippolito Pindemonte che nel 1792, ospite dello zio il Marchese Antonio Maffei, vide nella proprietà la presenza di una tipica atmosfera romantica all’inglese. Da questo incontro nacque così il germe dell’impronta romantica del futuro giardino di Valeggio sul Mincio, caratterizzato dal bosco in cui venne inserito un tempietto neo-gotico (oggi chiamato Eremo), un Castelletto del medesimo stile e la Grotta, un luogo “semplice, negletto e rustico” perfetto per la conversazione, la lettura e la musica.

Il passaggio dei due imperatori

Nel 1836, alla morte del Marchese Antonio Maffei, l’intera proprietà passò alla figlia Anna, moglie del Conte Filippo Nuvoloni: dopo 210 anni si interruppe così la stirps Maffea ed ebbe inizio quella dei Nuvoloni che durerà per 93 anni (dal 1836 al 1929).
Nel 1859, durante le battaglie di Solferino e San Martino, giunsero al Parco gli imperatori Francesco Giuseppe I d’Austria e, successivamente, Napoleone III di Francia. Napoleone III occupò la Villa il 25 giugno e vi rimase fino al 7 luglio, pagando 45 franchi per ogni giornata di residenza, tanto quanto aveva pagato Francesco Giuseppe, 20 fiorini per la notte dal 23 al 24 giugno.
La famiglia Nuvoloni segnò l’inizio del lento e fatale declino del giardino, che divenne visivamente evidente quando nel 1902 Laura e Francesca, figlie di Giuseppe Nuvoloni primogenito di Anna Maffei, divisero in due parti la superficie: ciò determinò la rovina di tutto il complesso che nel 1929 venne venduto a Maria Paulon, moglie di Cesare Sangiovanni (medico del luogo), che ne sarà proprietaria per dodici anni.

La nascita del parco giardino

La primavera del 1941 segnò l’inizio della proprietà da parte della famiglia Sigurtà: l’industriale farmaceutico, il Dottor Giuseppe Carlo Sigurtà, acquistò infatti da Maria Paulon il terreno, che era divenuto una sorta di ingombrante monumento in vendita ormai da diversi anni e fatalmente sradicato dalla storia e deprivato delle sue memorie.
Il Dottor Sigurtà iniziò la grandiosa opera di riqualificazione del parco e, grazie ad una multa di 15 lire, scoprì di avere un antico diritto di prelevare acqua dal fiume Mincio, possibilità dimenticata dai predecessori. Con l’irrigazione iniziò così la trasformazione delle ormai aride colline moreniche della valle del Mincio, che tornarono ad accogliere la lussureggiante vegetazione ed assunsero aspetti d’impareggiabile bellezza. Lentamente emersero anche la maestosità di alcune piante secolari e migliaia di preziosi bossi cresciuti nel sottobosco. Vennero ristrutturati anche l’Eremo, il Castelletto e la Grotta Votiva, con lo scopo di mantenere quella traccia di giardino storico ottocentesco tanto amato dal Marchese Maffei. Grazie alla passione e devozione di Giuseppe Carlo Sigurtà, il giardino non solo fu abbellito, ma crebbe anche nelle dimensioni: da 22 ettari originari assunse nel tempo le dimensioni attuali di 60 ettari.

I tempi moderni con la famiglia sigurtà

Compagno inseparabile del Dottor Sigurtà in questa magnifica opera era il nipote Enzo, professore universitario e psichiatra: entrambi hanno dedicato energie e cure, agendo sempre con passione e pensando al bene di questo incantevole complesso ecologico.
Oggi i figli di Enzo, Magda e Giuseppe, continuano con dedizione a preservare e a far conoscere questo tesoro verde, proseguendo il lavoro svolto dagli antenati. Nel 1990 viene realizzata la Meridiana Orizzontale, progettata per avere una validità di 26.000 anni e nel 2011, dopo sei anni di costruzioni, è stato inaugurato il Labirinto, un percorso che si snoda su una superficie di 2500 metri quadrati e che accoglie 1500 esemplari di piante di Tasso.
In questi anni inoltre è stata fatta una approfondita ricerca sulla fioritura dei tulipani che colora il parco nel mese di aprile, ad oggi, con il suo milione di bulbi, è considerata la più importante del Sud Europa.
L’amore della famiglia Sigurtà nei confronti del Parco ha permesso di raggiungere risultati importanti, come i riconoscimenti di “Parco Più Bello d’Italia 2013” e di “Secondo Parco Più Bello d’Europa 2015”.
Ogni anno, da marzo a novembre, centinaia di migliaia di visitatori di diverse nazionalità visitano il Parco per godere dell’incantevole paradiso terreste che si è preservato nella storia e che viene mantenuto e valorizzato giorno dopo giorno.

 

I PUNTI DI INTERESSE

Viale delle Rose

Il Viale delle Rose è sicuramente l’immagine con cui il Parco Giardino Sigurtà si è fatto conoscere nel mondo. Lungo il suo chilometro di lunghezza, sbocciano ogni primavera più di 30.000 selezionatissime rose Queen Elizabeth e Hybrid Polyantha & Floribunda.

Il Labirinto

Al centro del dedalo sorge una torre, ispirata a quella del parco di Bois de Boulogne di Parigi, che presenta una cupola rivestita di rame e due scale contrapposte (che raggiungono l’altezza di 2,50 metri): per i visitatori giungere alla torre sarà una vera e propria ricompensa della soluzione, poichè dall’alto si potranno ammirare le geometrie del percorso stesso e le altre attrazioni naturali del Giardino.

Grande Tappeto Erboso

Il Grande Tappeto Erboso è la distesa più vasta di tutto il Parco. Nel mezzo di questo soffice manto verde si trovano i Laghetti Fioriti, circondati da piante annuali che vengono messe a dimora a seconda delle stagioni. Tra le acque invece affiorano placide le ninfee e gli Ibischi acquatici, tra cui guizzano vivaci le carpe giapponesi Koi, i cui colori sono “abbinati” a quelli delle ninfee.

La Meridiana Orizzontale

La Meridiana è caratterizzata da un simbolo, un tracciato geometrico inciso elettronicamente sul quadrante. Gli elementi che lo costituiscono (una circonferenza, 64 iperboli, 32 punti e un cerchio), rappresentano in una visione simbolico-figurativa il “Sole sorgente di vita”.

Le piante officinali

All’interno del Parco è nascosta una piccola area dove la famiglia Sigurtà ha deciso di coltivare circa 40 diverse piante dalla preziose proprietà terapeutiche: il Giardino delle Piante Officinali. Al suo centro si erge la statua di un leone realizzata dallo scultore Giuseppe Brigoni (1901-1960), che sembra voglia vegliare sulle antiche erbe che gli crescono dinnanzi.

I Giardini Acquatici

I Giardini Acquatici ricordano per colori e suggestioni i paesaggi ritratti nelle tele dei maestri impressionisti. Di particolare suggestione è l’effetto del riflesso del torrione del Castello Scaligero negli specchi d’acqua, dove galleggiano delicatamente Ninfee rustiche e tropicali di sofisticata bellezza.

L’Eremo

L’Eremo di Laura, questo è il nome originario, fu fatto costruire nel 1792 dal Marchese Antonio Maffei (1759-1836). Attraverso la facciata, ornata da una bifora, si può accedere alla contemplazione della statua raffigurante la Madonna.

Monumento a Carlo Sigurtà

La statua, che si erge su lastre di pietra di Verona, è di notevoli dimensioni (3,40 m di altezza) tanto che è visibile anche da altri punti del Parco. Lo scultore Dante Carpigiani ha voluto rappresentare Carlo Sigurtà in uno dei suoi abituali atteggiamenti: con il viso sereno, gli occhi buoni, la mano destra che stringe l’inseparabile bastone di Bosso, l’artefice del Parco sembra accogliere i visitatori.

La pietra della giovinezza

Dietro, su un lastrone di roccia incorniciato da secolari bossi, si possono leggere le parole di vita e speranza scritte dal poeta americano Samuel Ullman (1840-1924): si tratta di un inno alla giovinezza di spirito e di cuore, il “credo” della famiglia Sigurtà e di Albert Bruce Sabin, il grande scienziato spesso ospite del Parco.

Il Castelletto

Il Castelletto è un edificio merlato con finestre neogotiche costruito dal Marchese Antonio Maffei e che fu inizialmente adibito a “Sala d’Armi”. Nel secolo scorso il Castelletto è stato luogo di tavole rotonde e di incontri scientifici e letterari. Alcuni scienziati e Premi Nobel furono ospiti della famiglia Sigurtà: Gerhard Domagk, Alexander Fleming, Selman Abraham Walksman, Albert Bruce Sabin e Konrad Zacharias Lorenz.

La Grande Quercia

La Grande Quercia è una delle attrazioni più amate dai visitatori del Parco e con i suoi quattro secoli di età è la pianta più antica del giardino. Questo albero è considerato un esemplare particolarmente interessante grazie alla perfetta armonia tra il tronco (6 metri di circonferenza) e la chioma (120 metri di circonferenza), che copre una superficie di circa 1000 mq.

I bossi

I bossi sono tra gli abitanti più caratteristici del Parco Giardino Sigurtà. Diversamente da quanto accade nei giardini all’italiana, dove questi siepi vengono potate seguendo le regole dell’Ars Topiaria, i giardinieri del Parco si limitano ad “accarezzare” la chioma dei bossi, ricavando così cespugli dalle forme particolari e bizzarre.

La Fattoria Didattica

Asini, pecore, caprette, galline, tacchini e anatre vi aspettano nell’antica fattoria del Parco, un’area ludico-didattica destinata ai bambini e alle famiglie. La Fattoria Didattica del Parco aderisce al progetto per la Conservazione e la Valorizzazione di razze avicole locali Venete, con il supporto di Veneto Agricoltura.

Panchina degli innamorati

Il Parco è un luogo romantico, grazie ai tramonti mozzafiato, ai 18 specchi d’acqua, ai tanti scorci per indimenticabili foto-ricordo; dalla stagione 2018, il Parco ha deciso di dedicare un angolo speciale alle coppie: nelle vicinanze dell’Eremo, si potrà vivere un momento romantico nel verde o scattare un selfie sulla panchina degli innamorati circondata da favolose rose, simbolo dell’amore.

La valle dei daini

Appartenenti alla famiglia dei Cervidi, i daini sono mammiferi e presentano nei maschi le caratteristiche corna palmate, la cui larghezza può raggiungere gli 80 cm. Il mantello varia a seconda delle stagioni: d’estate il colore è bruno rossiccio con alcune grandi macchie bianche, mentre il ventre è di tonalità chiara; nel periodo autunnale e primaverile, invece, il manto assume una gradazione bruno scuro – grigiastro, il ventre resta chiaro e non appaiono più le macchie di colore bianco. Animali ruminanti, i daini tendono ad essere gregari, ovvero a formare piccoli gruppi che nel periodo estivo possono trasformarsi in branchi anche numerosi. Al Parco questi animali vivono nella Valle a loro dedicata.
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COME VISITARE IL PARCO

A piedi

Esplorare il Parco a piedi è il modo migliore per scoprire la bellezza dei suoi paesaggi. All’ingresso al Parco vi verrà offerta una mappa con i percorsi consigliati, potrete inoltre scaricare la app del Parco, disponibile in italiano e in inglese. Lasciatevi guidare dalla vostra curiosità.

In trenino

Salite a bordo del trenino che percorre l’”Itinerario degli Incanti”, il tour panoramico senza soste, che vi farà scoprire i luoghi più suggestivi del Parco.
Durante la visita una voce guida vi racconterà in tre lingue (italiano, inglese e tedesco) i segreti del Parco per la durata di 35 minuti circa.
Il biglietto del trenino ha un costo di 3,50 € a persona; gratis per i bambini inferiori al metro di altezza e per i disabili al 100%.

In bicicletta

L’itinerario all’interno del Parco è di circa 6 km, articolati su un sali e scendi di vialetti in porfido percorribili in bicicletta.
Potrete accedere al Parco con la vostra bici senza costi aggiuntivi al biglietto d’ingresso. In alternativa potrete noleggiare una bicicletta classica per un costo orario di 4,00€ oppure noleggiare una bicicletta elettrica (Atala) per un costo orario di 6,00€.
Il Parco dispone inoltre di alcune biciclette dotate di seggiolino per bambini e di biciclette per i bambini.
Il Parco si trova sulla pista ciclabile Mantova-Peschiera del Garda e nei pressi dell’ingresso potete trovare un punto di ricarica per le biciclette elettriche.

In golf-cart

A bordo dei golf-cart elettrici potrete visitare il Parco grazie ad una speciale guida con sistema di rilevamento satellitare GPS in quattro lingue (italiano, inglese, tedesco, francese).
Un innovativo compagno di viaggio che offre ai visitatori tutte le informazioni relative alle attrazioni naturali che si snodano lungo il percorso.
Ogni golf-cart ospita un massimo di 4 persone per mezzo e richiede che il conducente presenti la patente di guida B.
Il noleggio del golf-cart non è prenotabile ed ha un costo orario di 18,00 €.

In shuttle

Lasciatevi condurre alla scoperta della storia del Parco accompagnati da una guida professionista a bordo dello shuttle elettrico.
La visita ha una durata di circa un’ora e ospita un massimo di 13 visitatori per tour.
Il servizio non è prenotabile ed ha un costo di 6,00 € per l’adulto e 4,00 € per il ragazzo (età compresa 5-14 anni), gratis per i bambini inferiori al metro di altezza.
La visita guidata con lo shuttle è disponibile in lingua italiana ed inglese.

In gruppo

Se siete un gruppo di più di 25 persone potete usufruire della tariffa agevolata (9,00 € adulto e 5,50 € ragazzo) per organizzare una giornata al Parco.
Come fare? Prenotate la vostra visita sul nostro sito.
Inoltre con un costo aggiuntivo di soli 4,00 € per persona è possibile riservare una visita guidata che vi consentirà di scoprire i segreti del Parco in una piacevole passeggiata nella natura della durata di 1h45 circa (per questo servizio è necessaria la prenotazione).

Orari e prezzi

Adulti € 14,00
Ragazzi (5-14 anni) € 7,00
Bambini (0-4 anni) Gratis
Over 65 € 10,00
Disabili 100% (con certificazione) Gratis
Accompagnatore € 10,00
Abbonamento stagionale adulto (valido dall’8 marzo al 10 novembre 2019) € 65,00
Abbonamento stagionale ragazzo (valido dall’8 marzo al 10 novembre 2019) € 30,00
Abbonamento Tulipanomania adulto (valido dall’8 marzo al 30 aprile 2019) € 20,00
Abbonamento Tulipanomania ragazzo (valido dall’ 8 marzo al 30 aprile 2019) € 12,00

 

Per qualsiasi altra informazione visita il sito internet ufficiale del parco al sito http://www.sigurta.it/welcome