Nella vita bisogna avere una marcia in più: un’idea geniale, un colpo di fortuna, la capacità di fare qualcosa prima e meglio degli altri. Come? Ecco 35 strade da percorrere per cercare un piccolo risparmio, un guadagno aggiuntivo o, nel migliore dei casi, una vera svolta

È difficile diventare ricchi solo lavorando. I soldi li fa chi si inventa un sito o un’impresa di successo, chi vince alla lotteria o trionfa in un reality. Non basta più essere bravi nel proprio lavoro.
Bisogna creare un business, cavalcare un’onda, rispondere a un bisogno, intuire una nicchia, avere coraggio e fortuna. E osare.

Diffidate da chi promette “metodi miracolosi” o “ricette infallibili” per fare soldi in fretta, specie su Internet.
La Rete mondiale è una grandissima vetrina nonché un’opportunità di crescita e visibilità. Ma da questo a credere di utilizzarla come moltiplicatore di denaro ce ne corre. Basti pensare alla fatica che stanno facendo anche i siti di informazione a farsi pagare i propri contenuti o vendere spazi pubbilicitari. Occhio quindi ai guru, ai progetti di affiliazione fumosi, alle soluzioni pronto uso per una ricchezza immediata.

È anche vero, però, che a volte i guadagni sono a portata di mano. Certo, bisogna avere una marcia in più. Abbiamo provato a tracciare qualche strada da percorrere per cercare un guadagno aggiuntivo o, nel migliore dei casi, una svolta di vita.

1. Gira il mondo in 80 commerci

Dalla finanza, ai viaggi, alla tv. Conor Woodman, 36 anni, irlandese, lavorava come consulente finanziario nella City di Londra, ma non era felice. Così ha cominciato a viaggiare. E ha scoperto che molte persone vivevano commerciando e scambiando prodotti locali. «Mi sono detto “Ma io ho studiato per questo! Chissà se quello che ho imparato può servirmi per guadagnarmi da vivere così?”. Sono tornato a Londra, ho venduto casa, ho proposto il reportage dei miei viaggi a una tv, Channel 4, che mi ha dato l’ok. E sono partito. Con 25mila sterline (30mila euro), i miei risparmi» ha raccontato in un’intervista. Dopo essere passato per Sudan, Zambia, Botswana, Sudafrica, India, Kirghizistan, Cina, Hong Kong e Taiwan è tornato con un capitale doppio. I guadagni più rilevanti? Li ha fatti con vino e tè. E ora? «Non tornerò alla finanza. Ho scritto un libro e appena posso, riparto. Prendo un prodotto e lo rivendo».

2. Guadagna sui cambi

«Un investimento rischioso, ma con ampie finestre di redditività? Operare sui cambi. Fondamentale però scegliere con attenzione gli intermediari a cui ci si affida» mette in guardia M.R., consulente finanziario. In compenso, Internet consente il fai da te. On line sono presenti contenuti introduttivi sul mercato del Forex, il commercio delle valute. E c’è anche la possibilità di aprire un conto demo (per esempio su www.forexinfo.it), cioè fare delle simulazioni, prima di metterci “soldi veri”. Un background economico-finanziario è preferibile, ma non fondamentale. Pare che più della tecnica, conti la psicologia. Un corso è consigliato (investimento sui 1.000 euro). Si possono poi leggere libri ad hoc (dare un’occhiata alla libreria specializzata on line www.tradinglibrary.it).

Quando ci si sente pronti, si può partire con un capitale anche di 2.000-3.000 euro e il software giusto. Gli esperti consigliano di evitare i mercati piccoli, concentrarsi su quelli grossi e mettere un tetto al rischio.

3. Prendi casa all’asta

Comprare le case alle aste immobiliari conviene. «Affidatevi però al supporto di professionisti. Le aste rappresentano un mercato meno trasparente di quello libero, per la difficoltà nel visionare correttamente l’immobile e per la maggiore complessità del meccanismo. Per questa ragione è possibile acquistare a prezzi inferiori» spiega il docente Giacomo Morri.

INFO:www.astegiudiziarie.it

4. Vai a lezione dai ricchi

Dal libro Padre ricco padre povero. Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro, di Robert T. Kiyosaki e Sharon L. Lechter (Gribaudi, 12,50 euro), una serie di osservazioni e consigli per far lavorare i soldi.

› L’affermazione “non me lo posso permettere” paralizza il cervello. La domanda “come posso permettermelo?” lo mette in azione.

› Potente è l’istruzione finanziaria. I soldi vanno e vengono, ma chi è istruito sulla loro gestione può arricchirsi.

› Non dare agli altri la colpa della propria situazione finanziaria. Mettersi in discussione.

› I ricchi lavorano per divertirsi, non per fare soldi.

› In questioni economiche, bisogna usare le emozioni per pensare, non pensare spinti dalle emozioni.

› Non immobilizzare tutto il capitale nella casa in cui si vive.

› Limitare le spese inutili. I ricchi comprano beni di lusso come ultima cosa, la classe media come prima.

› Investire sui “veri attivi”: affari che non richiedono la presenza, titoli finanziari, immobili, diritti d’autore su opere d’ingegno (libri, sceneggiature, musica, brevetti…).

› Trovare fonti di finanziamento alternative alle banche. Se si intuisce un affare, coinvolgete amici e parenti, se necessario.

› Cercare sempre nuove occasioni. Quando un affare è in prima pagina, è già tardi per attivarsi.

Mettersi alla prova con il gioco del cash flow: http://cashflow101game.com

5. inventa un’app

È sempre più iPhone e iPad mania. La metà dei clienti dà l’assalto all’Apple store, per approvvigionarsi di tutte le applicazioni possibili e immaginabili. Dai giochi ai servizi utili, dal fotoritocco alle ricette di cucine, dall’intrattenimento dei bambini ai promemoria. Le applicazioni acquistabili sfiorano le 250mila, alcune sono gratis, altre hanno un costo contenuto entro i 10 dollari. L’Apple store si tiene il 30% del prezzo, il resto va all’ideatore. Piccole cifre, che consentono di fare il salto. Come? Inventandosi qualcosa di nuovo, utile e originale. Qualche suggerimento su: Sviluppare applicazioni per iPad, di D. Steinberg e E. Freeman (Apogeo, 25 euro); Programmare applicazioni per iPhone e iPad, di Francesco Novelli (Fag, 25,90 euro).  Per iniziare il percorso di test dell’app, registrarsi su http://developer.apple.com/programs/iphone

6. prova con un quiz

«35mila euro per 10 minuti in tv!» sarà capitato anche a noi di fare un commento del genere. In effetti, nei quiz preserali può sembrare facile azzeccare tre-quattro risposte e portarsi a casa una discreta sommetta. «Ma la fase di selezione è lunga. Io ci ho provato con Chi vuol esser milionario. Prima ho chiamato, sostenendo un test telefonico. Poi sono stato invitato a una prima selezione. Quindi a una seconda, che comprendeva la prova in video. Ti scelgono se sei telegenico e di­sinvolto, oltre che preparato. Nel mio caso sembrava fatta, ma è passato un anno e non ho sentito nessuno» spiega Mario Trimarchi, di Como. Chi invece viene chiamato deve mettere in conto la trasferta e le attese (non è detto che si giochi, alla fine). È vero che si riceve un rimborso spese, ma nessuno risarcisce per il tempo perduto. Senza contare poi che le somme vinte in tv vanno decurtate del 20% (ritenuta alla fonte). Le tv commerciali, poi, pagano in gettoni d’oro (e un ulteriore 3,5% circa si perde nella conversione in euro). Una nuova opportunità è offerta dal quiz Uno su tutti: basta essere al posto giusto nel momento giusto per vincere 50mila euro (su Sky Uno, condotto da Marco Berry). Utili indicazioni arrivano all’Ancit, Associazione nazionale concorsisti italiani (http://concorsisti.interfree.it).

7. vivi di rendita a 30 anni

Portare a casa uno stipendio sicuro senza alzare un dito. Avere un reddito certo, in assenza di un impiego retribuito. Far lavorare i soldi al posto nostro, insomma. Vivere di rendita: sogno di molti e privilegio di pochi. Ma che capitale iniziale serve? Millionaire lo ha chiesto a Claudio Grossi, partner di Progetica,  società di consulenza specializzata nella pianificazione finanziaria personale (www.progetica.it). «Bisogna valutare: l’età dell’investitore, il profilo di rischio e l’ammontare della rendita. In base al rischio, abbiamo ipotizzato tre profili: difensivo (perdita massima potenziale entro il 5%), bilanciato (entro il 15%) e aggressivo (entro il 25%). La rendita ipotizzata è di 18mila euro annui, a potere d’acquisto costante». Per un 30enne, servono 500mila euro in un’ottica difensiva, 390mila euro in una bilanciata e 343mila in una aggressiva. «Esiste una proporzionalità tra la rendita e il capitale iniziale. Per avere un euro di rendita a potere d’acquisto costante fino a “vita media”, al crescere della propensione al rischio, servono 28, 22 e 19 euro» spiega Grossi.

8. molla la città

In città è tutto più caro. Non solo, si è più soggetti alla sindrome del consumismo, che spinge a moltiplicare bisogni e desideri. Una soluzione? Andare a vivere in provincia e/o in campagna, dove tutto è più semplice, a portata di mano e a buon mercato.

Da leggere: Scappo dalla città. Manuale pratico di down­shifting, decrescita, autoproduzione, di Grazia Cacciola (Fag, 16,90 euro).

9. c’è chi fa la cavia

Far testare su di sé farmaci sperimentali? Chi lo decide da sano è mosso da un solo obiettivo: il guadagno. Millionaire ne ha parlato recentemente: in Italia si possono portare a casa fino 1.500 euro per sperimentazione, in Svizzera 1.200 per un weekend, in Inghilterra fino a 3.000. Molte cavie svolgono quest’attività di professione, ma la legge dice che bisogna aspettare almeno tre mesi fra una sperimentazione e l’altra (per “ripulire” l’organismo). I rischi sono concreti. INFO: Istituto superiore di Sanità (www.iss.it/scf1).

10. casa: affitta a studenti e manager

Cala il prezzo di acquisto di bilocali e trilocali (-0,4% e -0,2%), ma il taglio di questi appartamenti rimane richiestissimo. «Affittando agli studenti, i proprietari spuntano un rendimento lordo intorno al 5%, un po’ di più nelle città di provincia come Perugia e Padova, un po’ di meno a Milano e Roma» dice Tecnocasa. Se poi si vuole trasformare la rendita da buona a ottima, si può affittare a settimana o periodi ancora più brevi. Il target ideale è rappresentato da persone ad alto livello, spesati dall’azienda (manager, modelle, artisti in tournée…). Fondamentale che l’appartamento sia collocato in zone centralissime e abbia optional ad alto livello. Meno importanti le dimensioni.

11. scrivi un libro da un milione di copie

In un Paese in cui solo il 13% della popolazione legge almeno un libro al mese, abbondano gli aspiranti scrittori. Quelli che pensano che basti un romanzo per “svoltare”. Si intitola proprio Come vendere un milione di copie e vivere felici (Mondadori, 19 euro) il romanzo del critico letterario Antonio D’Orrico, uno dei pochi, in Italia, a poter decretare il successo di un autore. Gli autori che vivono solo di questo, si contano sulle dita di una mano. Giorgio Faletti è uno di questi (nelle foto, la copertina del suo ultimo libro). Tutti gli altri, continuano a svolgere la prima professione (giornalista, insegnante, medico…) e con la scrittura ingrossano più l’ego del portafogli. Per farcela, bastano un Pc, un’idea e una costanza incrollabile. Ma qual è la ricetta per il successo? «Non esiste. Le case editrici possono puntare su un buon marketing editoriale, ma alla fine sono i lettori che decidono» assicura Luca Crovi, conduttore di Tutti i colori del giallo (Rai Radio2). Altre info: il libro Scrivere come i grandi (Audino, 19 euro), il tutoring e i corsi della Scuola Holden (www.scuolaholden.it).

12. fai da comparsa nel cinema o in tv

È meno facile del previsto. Bisogna essere nel posto giusto al momento giusto. E cioè, vicino ai grandi set, alle grandi città o a quelle in cui si girano soap o fiction dalla lunga serialità. I guadagni sono abbastanza modesti (50-100 euro al giorno). Diffidare di chi offre opportunità favolose. INFO: www.lavorare-spettacolo.com

13. tenta la fortuna

Lotteria, Superenalotto, Win for life, Gratta e vinci: che probabilità ci sono di diventare “Paperoni” con la dea bendata di Stato? Irrisorie. Un jackpot con il Superenalotto viene centrato una volta ogni 622 milioni (e solo il 35% delle giocate torna ai giocatori in termini di vincite). Per aggiudicarsi la rendita di 4mila euro al mese con Win for life, bisognerebbe giocare la bellezza di oltre tre milioni e mezzo di combinazioni (a un euro l’una). Insomma le probabilità sono sempre a favore del “banco” e il montepremi solo una parte delle somme giocate. Insomma, non riponetevi troppe speranze. E se si vince? Le vincite piccole si riscuotono immediatamente, per quelle grandi possono volerci anche tre mesi. Strano ma vero: nessuno ha reclamato il primo premio del 2009 pari a cinque milioni di euro!

14. trasfòrmati in tuttofare

Si sente sempre più spesso parlare di anziani danarosi che lasciano tutti i loro beni a cagnolini, partiti politici, badanti, fondazioni benefiche. Che cosa significa? Che i figli si erano eclissati, i parenti non avevano chiamato neanche per gli auguri di Natale. E allora perché non proporsi come aiutanti tuttofare di signore e signori in là con gli anni? I piccoli servizi (fare la spesa, ritirare i capi in lavanderia, accompagnare a fare visite o al cinema, leggere o preparare pasti a domicilio) saranno certo ben retribuiti. E chissà che non ci scappi una citazione nel testamento…

15. lamèntati (…rende)

Prodotti difettosi? Personale commerciale scortese? Servizio insoddisfacente? Spesso non abbiamo voglia, tempo, competenze e potere contrattuale per sporgere un reclamo. Quelli che “reclamano bene” sono pochi ma hanno ottime possibilità di essere accontentati. Portando a casa dei “risarcimenti” che spesso sono ben superiori al danno subìto. Un esempio? Una volta una consumatrice si lamentò con il servizio cortesia della pasta Garofalo per erronei tempi di cottura indicati sulla confezione. In cambio ricevette 20 pacchi di (ottima) pasta. Per non parlare di quel manager che protestò per un paio di scarpe di marca che «facevano male» e se ne vide recapitare un altro, nuovo di zecca. Ecco il decalogo del reclamo perfetto.

› Mai rivolgersi ai Numeri Verdi, gli addetti non hanno alcun potere decisionale.

› Scrivere il proprio reclamo via e-mail è gratis e veloce. Via posta si possono allegare “prove” (incarti, scontrini…).

› Spiegare con chiarezza l’accaduto, usando un tono cortese ma fermo.

› Suggerire che si gradirebbe qualcosa come risarcimento del danno subìto.

› Accennare a possibili mosse in caso non si ricevesse risposta (rivolgersi alle associazioni dei consumatori, per esempio).

› Enfatizzare elementi toccanti (bambini delusi, anziani danneggiati, regali non arrivati in tempo…).

› Dare la propria disponibilità nel fornire ulteriori dettagli e/o prove dell’accaduto.

› Salutare cortesemente, sottolineando il contrasto fra la fama e il prestigio dell’azienda e l’increscioso episodio.

› Indicare i propri recapiti telefonici, postali, di posta elettronica.

› Se si riceve una risposta, ringraziare.

› Se non si riceve nulla, mandare una seconda lettera.

16. punta sulla pop economy

Non comprare, condividi. Abbasso la proprietà, viva il noleggio. Non dormire in albergo, ma a casa di amici. Abbandona l’auto e vai in bici. Addio supermercato, meglio i Gas (gruppi di acquisto solidale). La pop economy, economia popolare, è il futuro. E consente di spendere meno (e il risparmio è la prima forma di guadagno), vivendo meglio.

› Per il car sharing: www.icscarsharing.it

› Per un turismo che punti sullo scambio casa: www.scambiocasa.com e lo scambio divani: www.couchsurfing.org

› Per il cohousing: www.cohousing.it

› Per la rete dei Gas: www.retegas.org

17. buttati nella venditaProfessione venditore: continua ad andare forte il porta a porta. Solo le aziende affiliate alla neonata associazione Univendita (www.univendita.it) prevedono 5.000 nuove opportunità lavorative nel 2011. A guidare le richieste di personale Tupperware e Vorwerk Folletto. Utile anche il riferimento dell’altra associazione di categoria, la storica Avedisco, associazione vendita diretta: www.avedisco.it

18. fai business con Facebook e Twitter

I principali social network sono realtà che ignorare è sempre più difficile, in qualsiasi ambito. Facebook conta 500 milioni di utenti nel mondo (oltre 17 in Italia). Twitter è a quota 30 milioni, di cui una minima parte in Italia (ma il dato è in rapida crescita). Con platee del genere, come non pensare di fare business? Il pensiero è lecito, ma va messo in pratica con cautela. Perché su Facebook e Twitter è ancora predominante proprio l’aspetto social e quello commercial viene visto quasi con fastidio. Nel promuovere se stessi e i propri prodotti si rischia di fare un autogol. Quindi sì a usarlo come supporto, no a considerarlo uno spazio di business a sé. Da leggere: Twitter al 100%. Comunicare, creare relazioni, divertirsi, di Luca Conti (Hoepli, 12,90 euro) e, dello stesso autore, Fare business con Facebook (Hoepli, 22,90 euro).

19. vivi di rendita a 40 anni

Una rendita vitalizia? Basandosi sulla durata media della vita (86 anni per gli uomini) Progetica ha calcolato che un 40enne ha bisogno di una rendita per 46 anni. «La simulazione tiene conto del metodo “life cycle”: all’avvicinarsi dell’impiego delle risorse, crescono le componenti meno rischiose dell’investimento (monetario e obbligazionario)» spiega Claudio Grossi. Per avere 18mila euro all’anno, un 40enne prudente dovrebbe avere un capitale iniziale di 466mila euro, uno bilanciato di 376mila e uno che ama il rischio di 334mila.

20. Molla tutto e cambia vita

Dopo il successo di Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita, torna in libreria Simone Perotti, il manager che ha lasciato Milano e un lavoro strapagato per inseguire le sue passioni. È fresco di stampa Avanti tutta. Manifesto per una rivoluzione individuale (Chiarelettere, 14 euro).

Come sta andando la sua avventura da downshifter?

«La vita qui fuori è meravigliosa. Sto scoprendo la durezza e le possibilità della libertà. Sono tante, in un senso e nell’altro. I fan verranno sedati un po’ con spunti di una ruvida realtà, mentre gli scettici dovranno ammettere che ne vale la pena. In questa epoca, se si vuole vivere in modo autentico, occorre essere uomini in rivolta».

Scoperte e sorprese di questo periodo?

«Ho scoperto che il budget previsto era il doppio di quello che realmente mi serve per vivere. Una grande rivelazione! Ho anche capito che vivere in un eterno sabato ha le sue durezze, che vanno calcolate. Il lunedì è una grande schiavitù, ma essere felici senza viverlo più non è cosa da poco».

Tornerebbe indietro?

«Oggi faccio quello per cui sono nato, scrivo e navigo. Affronto tutte le fatiche della vita con animo leggero. Non devo più rendere conto a nessuno. Questa non è contentezza. È ben altro!».

INFO: www.ilcambiamento.it

21. entra in un talent show

Sai cantare, ballare, recitare? Vai in tv e avrai un acceleratore di fama. Senza contare la possibilità di farti notare dal pubblico e dagli addetti ai lavori, spuntando un contratto a svariati zeri con importanti case discografiche. Il primo boccone amaro è di tipo statistico: uno su mille ce la fa. Il secondo riguarda i vincitori: un successo finale non è garanzia di alcunché (chi si ricorda gli Aram Quartet, gruppo vincitore della prima edizione di X Factor?). Resta il fatto che i talent show televisivi restano un’ottima opportunità.

Da leggere il libro Talent shop. Dai talent scout ai talent show, di Roberto Manfredi, Arcana, 16 euro.

22. mattone: punta sul commerciale

Quali i comparti più promettenti? «Non consiglierei il residenziale: rappresenta il segmento che offre il minor rendimento e al tempo stesso un elevato rischio di contenzioso con il conduttore. Meglio investire in commerciale e uffici» dice Giacomo Morri, direttore del master in Real estate della Sda Bocconi (www.sdabocconi.it).

Consigli operativi?

«Verificare attentamente gli immobili con una due diligence (analisi investigativa) approfondita, sull’immobile e sul locatario. Inoltre, cercare immobili di qualità con contratti di locazione di lunga durata. No a investimenti in immobili da riqualificare».

23. occhio al poker

«Fra tanti giochi, il poker è uno di quelli in cui la bravura ha il maggior peso. Contano molto, per esempio, la capacità di calcolare le probabilità e quella di decifrare gli atteggiamenti psicologici degli avversari. Ma se non si hanno in mano carte buone, non c’è niente da fare!» spiega Gianfranco Preverino (www.gianfrancopreverino.it), autore del libro Il baro al poker (Nuovi Equilibri, 20 euro). «Ci sono giocatori di poker che lo fanno in modo professionale. C’è però sempre il rischio di non sapersi fermare al momento giusto. Quando si vince, spesso si prova una sensazione di onnipotenza che porta a pensare che si vincerà per sempre. E il rischio è quello di perdere in un attimo i guadagni di una vita. L’ambito più sicuro è quello dei tornei, che però sono stati vietati nei circoli. Oggi, in Italia, si può giocare solo nei casinò oppure su Internet. La Rete presenta molti punti di domanda. Molti siti sono seri e sicuri, ma di certezze non ne esistono. Chi ci dice che quelle sono le nostre carte? E che gli altri giocatori non le possano vedere? Senza contare i software che spiano nel nostro computer: in teoria affinché noi non bariamo, nella pratica violando la nostra privacy». Da leggere anche: Poker business. Come trasformare un hobby in un impero, di Dusty Schmidt e Scott Brown, Boogaloo Publishing (collana Poker), 30 euro; A scuola di poker (con dvd), autori vari, Sperling & Kupfer, 19,90 euro; Poker, di Riccardo Meggiato, Apogeo, 9,90 euro.

24. sfrutta un reality show

Delle centinaia di ragazzi tran­sitati dalla casa del Grande Fratello, solo di una decina è rimasta traccia. Al di là del premio finale (250mila euro), chi partecipa cerca una vetrina, un momento di visibilità. Ma se poi non si sa fare nulla, la notorietà passa. Luca Argentero, un “gieffino” che si è fatto onore, ha raccontato a Millionaire: «Gli introiti promessi, fra ospitate e indotto mediatico, erano allettanti. Una volta fuori, ho avuto molte occasioni. Ma a quel punto mi sono messo a studiare».

25. è ricco, lo sposo (e l’ammazzo)?

Parafrasando il titolo di un vecchio film in cui Walter Matthau sposa una donna ricca solo per interesse, progetta di ucciderla e poi se ne innamora, si può suggerire un matrimonio d’interesse? Moralmente la risposta è no. Ma cinicamente, perché no? A New York, Lisa Johnson ha organizzato il corso “How to marry a millionaire” (ossia come sposare un milionario, in questo caso l’ispirazione viene dal film con Marilyn Monroe). Un tema molto di moda, visto il successo dell’omonimo programma televisivo in onda su Fox Life. Qualche consiglio della Johnson? Mai abitare a più di 16 isolati dal denaro, curare il proprio aspetto, frequentare i locali più in, investire su una dizione perfetta, avere sempre in mente l’obiettivo finale: il matrimonio.

26. distribuisci un prodotto innovativo

Cristiano Faenza, 35 anni, distributore dei cerotti Life Wave, racconta: «Sono laureato in Giurisprudenza, con un master in Gestione di impresa. Lavoravo in una società di finanza agevolata, ma cercavo un’attività che mi desse maggiori soddisfazioni. Mi hanno parlato in modo entusiastico di questi cerotti e ho voluto provarli. Avevo già sperimentato la pranoterapia e ne ho verificato il potenziale energetico. Ne esistono di vari tipi. Contro il dolore, l’insonnia, per il controllo dell’appetito e l’aumento dell’energia. Ultimamente, vanno forte soprattutto quelli depurativi e disintossicanti. Sono entrato nel network nel marzo 2009. Ho cominciato a farmi conoscere con il passaparola, ma è grazie a Internet che ho raggiunto i risultati migliori. Oggi ho sotto di me una settantina di distributori e porto a casa uno stipendio normale. Noi parliamo con difficoltà di guadagni, per non alimentare false aspettative. Diciamo però che tutto dipende dal proprio impegno e  dal tempo dedicato all’attività. La confezione di cerotti Life Wave, che dura un mese circa, costa 95-100 euro (i margini per la rete sono del 20-40%) e il prodotto è certificato a livello europeo.

Info: www.lifewave.com/italian

27. sfrutta la Rete con un blog

La Rete offre possibilità infinite. C’è chi ha creato un blog, da cui sono nati libri ma anche ricchi guadagni. Tiziano Fogliata, blogger, autore di Crea il tuo blog con WordPress (Hoepli, 19,90 euro) dà il suo decalogo di consigli.

Scegli un tema che ti appassiona. Se il blog è personale, affrontalo con libertà. Se hai fini commerciali, scegli un argomento poco dibattuto.

Scopri su Google le parole chiave e punta su quelle, nel testo. Il linguaggio sempre leggibile.

Offri novità, aggiornamenti, utilità. Non copiare. Pensa una scaletta di argomenti.

WordPress è la piattaforma più diffusa. Scegli un’interfaccia semplice, chiara e d’impatto.

Rendi il dialogo interattivo. Rispondi tempestivamente a commenti, richieste, osservazioni.

Associa ai post le immagini contestualizzate: aggiungono appeal. Metti anche una tua foto.

Crea la tua mailing list, che ha un grosso valore commerciale. La newsletter va suggerita in modo propositivo: non “iscriviti”, ma “novità gratis ogni mese!”.

Inserisci anche video, podcast, guide.

Tieni d’occhio le reazioni dei lettori (quali sono gli articoli più letti, cliccati, condivisi sui social network) e fanne tesoro.

Per guadagnare: no a blog generalisti, sì a quelli specifici (energia fotovoltaica). Si possono stringere accordi diretti con le aziende  o puntare su Google Adsense:  guadagni a partire da 5.000 utenti al giorno, per circa 1.000 euro al mese).

28. punta sui fondi immobiliari

E per chi ha investimenti limitati, ma non vuole farsi scappare l’occasione di puntare sul mattone? «Esiste l’investimento indiretto in fondi immobiliari, meglio se acquistando le quote in Borsa dove quotano in media con uno sconto del 30% sul valore degli immobili, ottenendo così un maggiore rendimento, una migliore diversificazione e nessun problema gestionale. In questo caso la dimensione minima è nell’ordine delle centinaia di euro» spiega Giacomo Morri.

Da leggere: Investimento immobiliare. Mercato, valutazioni, rischio e portafogli (di M. Hoesli e G. Morri, Hoepli, 29,90 euro) e Finanziamento immobiliare (di G. Morri e A. Mazza, Egea, 38 euro). Su  www.propertyfinance.it modelli Excel, slide e informazioni sui fondi immobiliari, il tutto consultabile liberamente.

29. compra in Brasile, Paese in crescita

Chi ha dei capitali consistenti può seguire il consiglio di Robert Kiyosaki e investire su beni in grado di produrre reddito. Immobili sì, ma magari all’estero. Spiega Giacomo Morri, direttore del master in Real estate della Sda Bocconi: «L’investimento all’estero comporta una maggiore complessità gestionale, sia per la lontananza sia per la diversità nel mercato in termini di normativa e fiscalità. Suggerirei di investire in economie in crescita dove ci sia la necessità di nuovi immobili. Eviterei mercati in declino, anche se i prezzi sembrano convenienti. Infine, attenzione al rischio di cambio: la scelta di un investimento immobiliare non deve essere condizionata da un apparente rapporto di cambio conveniente, altrimenti sarebbe meglio investire direttamente in titoli obbligazionari». Alcuni spunti su: www.investimentiimmobiliari.biz

Diffidare delle offerte troppo allettanti. Privilegiare Paesi di cui si conoscono lingua e cultura. Una possibilità? Il Brasile, Paese in forte crescita, che ospiterà i Mondiali del 2014 e le Olimpiadi del 2016. Non solo, è il Paese, fra quelli del Bric (Brasile, Russia, India e Cina) più affine all’Italia.

30. diventa gigolò?

Racconta G. M. di 41 anni, romano: «Ho cominciato cinque anni fa e ho smesso quest’anno, come secondo lavoro. Già di mio ero un tipo un po’ trasgressivo e libertino e allora mi sono detto “perché non guadagnarci qualcosa?”. Alcune amiche escort mi hanno pubblicizzato sul loro sito. Così sono arrivati i primi clienti: donne e coppie. Sono di bella presenza, laureato. Le mie tariffe partivano da 300 euro a serata, a seconda delle richieste, spese escluse. Ho sempre detto no agli uomini». L’attrice Carolina Crescentini commenta il fenomeno delle ragazze che si vendono in Rete: «Sono tantissime. Esistono anche manuali per chi comincia. Guadagni 2.000 euro al mese, il sito si tiene il 60%».

31. fai il salto con YouTube

Canti, suoni, reciti, sei particolarmente interessante? Gira dei video (oggi è sempre più semplice ed economico) e mettili su YouTube. Se sei in gamba, riuscirai a innescare la viralità. E il pubblico, sempre più vasto, potrà portarti audience e guadagni. Da leggere: Fare business con YouTube. Online video marketing per tutti (di Michael Miller, Sperling & Kupfer, 19,50 euro).

32. vivi di rendita a 50 anni

A 50 anni, per vivere e avere garantiti 18mila euro annui a potere d’acquisto costante, serve un capitale compreso fra 315mila euro (investitore aggressivo) e 417mila (investitore prudente). E per avere il doppio? Il capitale cresce in proporzione e va da 630mila a 834mila euro. Nel portafogli di un 50enne prudente, le obbligazioni pesano per il 75% e le azioni per il 25%.

INFO: www.progetica.it

33. punta sulla Borsa

Quali i titoli del 2011? «Le grandi imprese americane: Coca-Cola, McDonald’s, Apple… E il dollaro la smetterà di scendere, e quindi si rischia di guadagnare anche sul cambio. Con i Future è diventato facile coprire anche il rischio di cambio. Ma occorre studiare» consiglia Renato Di Lorenzo, autore di Come guadagnare in borsa (Il Sole 24 Ore, 34 euro).

Prodotti o aree su cui puntare?

«I Future (nella forma più moderna dei Cfd) e le opzioni: puoi movimentare importanti capitali possedendoli in parte. I costi delle transazioni sono ridotti. Quanto alle aree, chi fa trading veloce si orienta su indici di Borsa, valute e commodity, perché sono liquidi e quindi il costo delle transazioni è basso. Chi vuole fare position trading, cioè comperare un’azione e tenerla, si orienta sulla Cina oppure sull’America, che è il posto migliore dove mettere i soldi».

Quali gli investimenti peggiori?

«Sono peggiori le obbligazioni e i fondi obbligazionari che promettono rendimenti superiori ai Titoli di Stato. No agli investimenti in azioni che sono scese molto e nemmeno i titoli troppo consigliati sui giornali». INFO: www.borsaitaliana.it

34. diventa artigiano on line

Trasformare il proprio hobby in un lavoro non è forse il sogno di tutti? Qualcuno ci riesce. Molti devono dire grazie a www.etsy.com, una piattaforma di e-commerce americana inventata nel 2005 di cui vi abbiamo già parlato. Il meccanismo è semplice: con pochi clic si apre un negozio virtuale per vendere solo oggetti fatti a mano e vintage di 20 anni. Per ogni inserzione si pagano 20 centesimi di dollaro (15 centesimi di euro) più una commissione del 3,5% su ogni oggetto venduto, le spese di spedizione sono a carico dell’acquirente. Su Etsy ci sono oltre 400mila venditori, di cui l’1% circa italiani. La conoscenza dell’inglese è fondamentale. Va forte il Made in Italy. Ha successo chi coniuga abilità tecniche a competenze di marketing. La maggior parte dei venditori usa Etsy per arrotondare, ma non sono rari i casi di chi porta a casa fino a 6.000 euro (lordi) al mese. Per saperne di più, si può scaricare gratis la guida Esty adventure su www.atelierdelriuso.it

35. fai il trader on line

Racconta Renato Di Lorenzo: «A Londra fanno spesso sfide tra gestori e bambine che scelgono a caso i titoli. Vincono regolarmente le bambine. Sono mosche rare i gestori che battono gli indici di borsa in maniera continuativa per anni: Peter Lynch, Warren Buffett…».

E il trading on line?

«Complice anche la crisi, e grazie al fatto che i mercati sono aperti fino a tardi, sempre più persone considerano il trading on line un secondo lavoro. Bisogna studiare con impegno le tecniche, come per qualunque altra attività. Però ci si può allenare senza rischio, perché la maggior parte dei broker consente di fare un periodo di prova senza denaro vero».

Qualche riferimento:

www.tradinglibrary.it, una libreria specializzata on line.

www.toptradercup.com, il sito del campionato dei trader italiani.

 

tratto da: http://millionaire.it/35-modi-per-fare-soldi/